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5 curiosità sul tè dal Giappone

    Quando si parla di tè, il collegamento con l’immaginario giapponese è praticamente immediato. Eppure, oltre all’idea di cerimonia del tè giapponese e all’onnipresenza del matcha nella testa di noi occidentali, la cultura e la tradizione popolare del tè in Giappone nascondono molte curiosità spesso sconosciute. Qui ne vediamo alcune!

    ll tè giapponese arriva dalla Cina

    Sebbene la coltivazione, la lavorazione e il consumo di tè in Giappone abbiano caratteristiche peculiari rispetto al resto del mondo, pochi sanno che storicamente il tè è arrivato in Giappone dalla vicina Cina. Nell’ottavo secolo dC le foglie di tè vennero importate in Giappone per usi religiosi dai monaci buddisti dopo le loro visite ai luoghi sacri della Cina. Ci vollero circa di 300 anni prima che le prime piantagioni di Camellia sinensis venissero impiantate anche intorno ai monasteri giapponesi ed è solo tra il 1600 e il 1800 che l’industria giapponese del tè cominciò a creare i propri metodi di lavorazione e le diverse varianti di tè che conosciamo oggi!

    La produzione giapponese di tè è molto limitata

    Il Giappone è spesso immaginato come uno dei più grandi produttori di tè al mondo. Niente di più sbagliato! Nella lista dei principali Paesi produttori di tè, il Giappone non arriva neanche nella top 10 ed è superato da Paesi insospettabili come l’Argentina! La produzione giapponese di tè si concentra infatti in un territorio piuttosto piccolo ed è principalmente dedicata ai tè di alta qualità che hanno rese quantitativamente inferiori. Inoltre, una larga parte della produzione nazionale è destinata alle esportazioni: il consumo locale di tè è infatti in declino, mentre le esportazioni all’estero sono triplicate nel corso degli anni 2010!

    In Giappone ci sono teiere di ghisa da usare sul fuoco

    Una delle domande che ci vengono fatte più spesso in bottega è se le teiere di ghisa tipiche della tradizione giapponese possano essere messe sul fuoco. La risposta è no perché le teiere di ghisa, chiamate in Giappone tetsukyushu e normalmente vendute anche da noi, sono smaltate internamente e sono usate solo per mettere in infusione le foglie di tè, ma non per scaldare l’acqua (lo smalto potrebbe creparsi). Esistono però delle rare e costose teiere in ferro non smaltato chiamate tetsubin usate proprio per scaldare l’acqua sul fuoco (ma non per infondere le foglie di tè!).

    Tè e riso sono un ottimo abbinamento

    E non stiamo parlando di genmaicha, il tradizionale tè verde con riso soffiato e tostato! Un piatto tipico della cucina casalinga giappones è infatti l’ochazuke: una ciotola di riso su cui viene versato del tè verde caldo. In aggiunta al tè verde e al riso possono essere usati vari condimenti come salmone al vapore, verdure, alghe, prugna fermentata, wasabi

    C’è una SPA in cui si può fare il bagno nel tè

    Ureshino è una nota località termale del sud del Giappone, nella regione di Kyushu, famosa anche per i suoi tè. È proprio qui che uno dei tradizionali onsen (stazioni termali) ha pensato di unire le due tradizioni proponendo un laghetto all’aperto in cui nell’acqua termale è infuso del tè verde e le foglie vengono usate come esfoliante per la pelle!

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